Sogno con tigre dai denti a sciabola e serpente nero

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

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Davide
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Iscritto il: gio 13 dic 2012, 16:09

Sogno con tigre dai denti a sciabola e serpente nero

Messaggio da Davide »

Salve a tutti, volevo chiedere un breve consulto riguardo questo sogno, contenente dei particolari piuttosto inquietanti. Grazie in anticipo!

Sto cenando su una veranda (in realtà inesistente), disposta a lato di casa mia, nel sogno collocata sul versante di una collina. Alla tavolata sono presenti anche i miei genitori. Noto a un certo punto che, nel laghetto intorno alla villetta, nuota una specie di mostro acquatico: un serpente scuro con degli enormi canini bianchi. Provo ad avvisare gli altri del pericolo, ma nessuno sembra preoccuparsene. Il serpente si rifugia sotto un cespuglio (sul lato nord della casa), sparendo in un angolo scuro.
Termina la serata, viene la notte. Sono da solo. Fuori il laghetto è sparito, e la casa è circondata da un enorme giardino. Ora, fuori dall’abitazione, si aggira una tigre dai denti a sciabola. Le luci sono spente.

Scopro che la tigre è riuscita ad entrare, dalla portafinestra aperta. Mi chiudo dentro la cucina, facendo entrare il mio cagnolino dalla seconda portafinestra, per nasconderlo. Il cane passa sotto la serranda semi-abbassata presente al posto delle persiane. Sulla veranda è rimasto un gatto grigio, di cui però non mi interessa minimamente, tanto che lo lascio lì dov’è. Osservo il salone dalla finestrella interna nel muro della cucina.
Sul divano di fronte a me sta dormendo qualcuno, avvolto dalla testa ai piedi in una coperta. La tigre salta sul divano. Sono molto preoccupato. L’animale preistorico sposta la coperta con la paolo, scoprendo sotto di essa, anziché una persona, il gatto grigio. Il felino più grosso monta l’altro.
Apro la portafinestra della cucina. Tuttavia, passando davanti a una finestrella interna affacciantesi sul salotto, vengo visto dalla tigre, che si avvicina minacciosamente. Esco precipitosamente di casa, lasciando Tommi dentro (scelta che mi addolora, però l’istinto di sopravvivenza prevale). Vado a nascondermi, correndo, dietro la siepe sul lato sud.

La tigre mi segue. Mi schiaccio il più possibile contro la siepe. L’animale si affaccia, guarda nella mia direzione ma, fortunatamente, non mi nota. Si allontana verso nord, passando dal cancelletto aperto.

Sono in una città. Sto inseguendo una donna corpulenta. La seguo sopra un ponte pedonale, camminando attraverso poi un paio di isolati.

Devo tornare indietro. Non ricordo bene la strada, e sono ostacolato dal passaggio di una parata. Alla fine riesco a trovare l’orientamento giusto e a ri-attraversare il ponte.

Sono in una grande camera. La parete a nord-ovest è costituita soprattutto da grandi vetri, mentre a sud-ovest si va verso altre stanze. C’è un gruppo di ragazzi, molti dei quali appartenenti al gruppo di un mio compagno di Filosofia.
La fidanzata di un altro mio amico (attore teatrale) ha stampato una serie di fogli, che mi sta mostrando; ha organizzato un piano di evacuazione per far fronte al problema della tigre dai denti a sciabola: bisogna che ci trasferiamo tutti in un’area periferica, un grande campeggio.
Ci si occupa dunque dell’estrazione dei nomi delle persone che dormiranno nelle stesse tende. La seconda coppia che condividerà lo spazio notturno è composta da un musicista (mio ex compagno di classe e co-inquilino dell'attore) e da un tizio simile a un mio conoscente appassionato di agricoltura, spiritualità e discipline orientali, che nel sogno è chiamato da tutti Rudalchìa. Il primo è più basso e meno in forma del suo compagno, esattamente all’opposto della realtà.
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